La legge consente di limitare, sulla base del principio di reciprocità, il diritto degli Stati stranieri ad essere immuni da alcune norme della legislazione russa.
La Russia, di fronte al problema del sequestro dei suoi beni all'estero a seguito dell'esecuzione delle sentenze dei tribunali internazionali, nel 2016 si arrogherà il diritto di valutare misure di risposta.
In Russia è entrata in vigore a partire dal 1° gennaio la legge sulle immunità giurisdizionale degli Stati stranieri e delle loro proprietà. Consente di limitare, sulla base del principio di reciprocità il diritto degli Stati stranieri ad essere immuni da alcune norme della legislazione russa. D'ora in avanti l'immunità giurisdizionale di uno Stato straniero e delle sue proprietà in Russia potrà essere limitata se nel Paese corrispondente è stata limitata l'immunità giurisdizionale della Federazione Russa.
Saranno applicate le disposizioni di legge, se la Russia e la controparte straniera non hanno concordato altre soluzioni. Uno Stato stranierio che ha una vertenza in un tribunale russo, che ha avanzato un procedimento o ha intrapreso altre azioni nel merito della causa, sarà considerato come se avesse rinunciato all'immunità giurisdizionale.
La rinuncia di uno Stato straniero all'immunità in relazione ad una specifica controversia non può essere revocata e si applicherà a tutte le fasi del procedimento.
Fino ad oggi in Russia valeva il principio dell'immunità giurisdizionale assoluta, ovvero non esistevano meccanismi reali per intraprendere azioni di carattere giurisdizionale o esecutivo nei confronti di un Paese straniero, come ad esempio la confisca delle proprietà, ha chiarito a RIA Novosti il
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Ha ricordato che negli Stati Uniti, Gran Bretagna ed Australia principi simili sono sanciti dal diritto, mentre in Francia, Grecia e Italia sono applicati nella prassi giuridica. Inoltre la Convenzione sulle immunità giurisdizionali degli Stati e dei loro beni era stata adottata dalle Nazioni Unite (2004).
Nel luglio 2014 il tribunale arbitrale dell'Aja aveva accettato in toto la richiesta degli ex azionisti della Yukos ed aveva condannato la Russia a pagare loro un risarcimento di 50 miliardi $. Gli esposti per recuperare i fondi tramite la confisca dei beni dello Stato russo sono stati depositati nei tribunali di diversi Paesi, dal momento che la decisione dell'arbitrato dell'Aja sul risarcimento richiede l'approvazione di un tribunale nazionale.
La Russia ha già presentato ricorso contro questi tentativi per riconoscere la sentenza dell'Aja nei tribunali nazionali di circa una decina di Paesi: cause sono in corso negli Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania, Belgio ed altri Stati.
Secondo il ministro russo della Giustizia Alexander Konovalov, i processi di appello contro la decisione dell'arbitrato dell'Aja dinanzi ai tribunali nazionali saranno molto lunghi.
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